Che Aleix Espargaro potesse non avere particolarmente apprezzato la condotta di gara di Marc Marquez nel Gran Premio di Stiria, diciamocelo, lo avevamo intuito tutti abbastanza facilmente. Plateali sono stati i gesti con cui, una volta rientrato nel box Aprilia a seguito dell’esposizione della bandiera rossa, il #41 si è animatamente rivolto ai suoi meccanici commentando quanto accaduto nel corso del primo giro di gara.
Lo spagnolo dell’Aprilia, 7° in griglia, è stato infatti “accompagnato” in maniera poco gentile verso l’esterno di Curva 1 da un Marc Marquez che, dal canto suo, stava cercando di farsi largo in mezzo al gruppo per tentare di agganciarsi rapidamente al trenino di testa. Espargaro, come prevedibile, non ha gradito la manovra del Cabroncito. E non è dunque così difficile ipotizzare che il #41 non abbia gradito neppure quando, in maniera quasi paradossale e dopo un gesticolare in pista, quella stessa manovra è stata sostanzialmente ripetuta pochi minuti dopo in occasione della seconda partenza da fermo. Sempre a opera di Marc Marquez – che aveva però stavolta l’interno occupato – e sempre ai danni dello spagnolo dell’Aprilia, presentatosi quindi comprensibilmente arrabbiato alle consuete interviste post-gara.
“Non voglio incolpare Marquez per ciò che è successo” – ha esordito Aleix Espargaro – “Marc è Marc, corre facendo manovre simili da quasi dieci anni. Io voglio invece dare la colpa ai commissari, che probabilmente oggi pomeriggio stavano guardando le Olimpiadi. Marc ha scelto di gareggiare in questo modo e ognuno è libero di fare come meglio crede, ma i commissari devono prendere delle decisioni e penalizzare“. “Non c’era spazio per passare insieme in quella curva” – ha proseguito il #41 – “La prima volta mi ha colpito piuttosto forte sul braccio spedendomi fuori pista, e siamo stati davvero fortunati perché lì c’era Rins e se l’avessi colpito sarebbe potuto succedere un casino“. “Poi ha ripetuto la stessa manovra, e a quel punto mi sono iniziato a chiedere che tipo di penalità gli sarebbe stata data” – ha incalzato Espargaro – “Quello che mi fa innervosire è il fatto che vengano puniti i piloti solamente quando provocano un incidente. Credo che si debba punire l’azione, non il risultato a cui essa porta”.
“Se avessi colpito Rins e fossimo finiti a terra entrambi avremmo avuto l’incidente, ma dato che non è caduto nessuno allora si è scelto di non dare penalità. A questo punto però mi chiedo: a cosa servono i commissari? Non capisco nulla del loro lavoro. Non sono presenti, non possiamo parlargli e nessuno di noi capisce il modo in cui erogano sanzioni. È frustrante, è una guerra che non possiamo vincere“, ha infine concluso un amareggiato Aleix Espargaro.