Non ne poteva davvero più, Marc Marquez, di vedersi scippare la vittoria all’ultima curva. Lo ha fatto capire benissimo con quell’esultanza rabbiosa, viscerale, liberatoria di cui si è reso protagonista una volta terminato il giro d’onore del GP di San Marino.
L’etichetta del pilota forte, fortissimo, ma fragile nei duelli corpo a corpo iniziava a stargli decisamente stretta, e su una pista che quest’anno ha fatto riemergere con forza tutte le Yamaha – ci sono infatti quattro M1 nelle prime cinque posizioni – il #93 ci teneva a dimostrare che, se vuole, può svestirsi dei panni del ragioniere e tornare ad indossare l’armatura da guerriero, quella con cui ha fiaccato, sta fiaccando e verosimilmente continuerà a fiaccare la resistenza altrui. “Abbiamo vinto in un circuito sul quale Yamaha aveva dominato per tutto il weekend“ – ha esordito Marquez, rimarcando silenziosamente il fatto di essere stato l’unico pilota in grado di spezzare l’egemonia di Iwata in quel di Misano – “A Silverstone sono stato in testa io ma alla fine ha vinto Rins, oggi Quartararo è stato davanti e invece ho vinto io. La vittoria però la meritava Fabio: è maturo, ha carattere ed ha un gran talento, è decisamente pronto per vincere delle gare“.
“Oggi c’era rabbia” – prosegue il #93 rispondendo a chi gli chiedeva cosa si nascondesse dietro quell’urlo lanciato a fine gara – “Nelle ultime due gare avevo perso all’ultima curva, e perdere così dà sicuramente fastidio. In più, ho deciso di tentarle tutte anche per quanto successo sabato con Valentino. Mi ha dato una motivazione extra, nonostante la squadra mi avesse detto di rimanere calmo. Oggi non ho pensato al campionato: se non avessi provato ad attaccare Quartararo probabilmente non avrei dormito tranquillo“. Anche perché, classifica piloti alla mano, la questione campionato è davvero vicina all’essere chiusa definitivamente: il #93 decolla infatti da Misano con ben 93 (che coincidenza) punti di vantaggio su Andrea Dovizioso, giunto solamente 6° al termine del GP di San Marino e – purtroppo – ancora una volta troppo evanescente assieme alla sua Ducati per essere considerato un vero pericolo per Marquez e la Honda.
Matematicamente, il fenomeno di Cervera potrebbe chiudere i conti già nel GP della Thailandia: gli basterebbe infatti guadagnare 7 punti su Dovizioso nel prossimo appuntamento di Aragon per potersi presentare a Buriram con il primo match point di un 2019 stellare. “Il vantaggio di 93 punti che ho adesso è sicuramente importante: ora posso solo perdere io. Sono a sette punti dal mio primo match point, ma ho già detto al team che l’ideale sarebbe vincere a Motegi. Se però dovesse succedere prima, tanto meglio…“, ha concluso Marc Marquez.