La prima parte della tappa Marathon è stata interrotta con largo anticipo per motivi di sicurezza, eppure i km cronometrati percorsi durante questo Day 10 della Dakar sono stati sufficienti per cambiare nuovamente il volto di quest’edizione 2020 del rally raid.
Dopo aver infatti visto pericolosamente ridotto il proprio vantaggio sui diretti inseguitori della classifica generale, Carlos Sainz ha messo a segno la zampata che potrebbe rivelarsi decisiva nel corso dei 354 km disputati prima che la Direzione Gara decidesse di porre anticipatamente fine alle ostilità sportive a causa del forte vento che impediva il volo degli elicotteri di soccorso. Il madrileno del team MINI X-Raid, scattato al mattino con appena 24″ di margine sulla Toyota Hilux di Nasser Al-Attiyah, è infatti stato bravissimo ad evitare le numerose insidie a livello di navigazione che la tappa di oggi presentava ed ha chiuso in testa una giornata particolarmente importante per la sua Dakar.
Sainz ha concluso la mutilata prova speciale con 3’58” di vantaggio su Jakub Przygonski, ma la cosa davvero importante per lo spagnolo è che, a partire proprio dal polacco, alle sue spalle ci siano piloti che non sono affatto in lotta con lui per la vittoria finale. Alle spalle di ‘Kuba’ e della sua MINI si piazzano infatti De Villiers, un sorprendente Lachaume, Al Rajhi, Ten Brinke, Loon, Terranova, Han ed occorre scorrere la classifica fino al 10° posto per trovare Stephane Peterhansel: il francese, compagno di squadra di Sainz e 3° nella classifica assoluta proprio all’inseguimento dello spagnolo, ha accusato oltre 11′ di ritardo dal crono del madrileno, venendo quindi clamorosamente respinto indietro nella graduatoria generale al termine di una prova in cui il già 13 volte vincitore della Dakar avrebbe potuto fare la differenza in positivo.
Addirittura peggio di lui ha fatto poi Nasser Al-Attiyah, anche lui potenzialmente in grado di dettare il passo tra le dune sabbiose che hanno caratterizzato la tappa odierna ed invece naufragato in maniera quasi clamorosa nel deserto. Il qatariota non è riuscito ad andare oltre una ben poco esaltante 17^ posizione, accumulando a causa di diversi errori di navigazione ben 17’46” di ritardo dal crono messo a segno da Carlos Sainz e dovendo ora guardarsi anche la spalle dal ritorno di Stephane Peterhansel nella classifica generale. Pessima è stata poi anche la giornata di Fernando Alonso: l’asturiano si è reso protagonista di uno scenografico – e per fortuna privo di conseguenze – doppio cappottamento in discesa da una duna, e sebbene la sua Toyota Hilux sia stata in grado di riprendere la corsa il tempo perso tanto per via delle riparazione necessarie quanto per l’assenza del parabrezza anteriore (danneggiato nell’incidente) è stato parecchio. Alonso ha infatti chiuso in 55^ piazza, accusando oltre 1 H 17′ di distacco dalla prima posizione di giornata.
Per quanto riguarda la classifica generale, un grosso sospiro di sollievo lo tira Carlos Sainz. Il madrileno della MINI si scrolla infatti di dosso sia Nasser Al-Attiyah sia Stephane Peterhansel – ora distanti rispettivamente 18’10” e 18’26” -, mentre in 4^ posizione si conferma Yazeed Al Rajhi davanti ad Orlando Terranova. Grosso passo indietro infine per Fernando Alonso: lo spagnolo, che ieri era meritatamente approdato nella top ten assoluta, piomba in 14^ posizione in virtù delle oltre 4 ore e mezza di ritardo accumulate dalla vetta della classifica.
Ecco la top ten della classifica generale Auto dopo il Day 10:
Si è chiusa invece nel segno di Honda la prima parte della tappa Marathon. La Casa Alata piazza infatti ben tre moto sul podio, con Joan Barreda che è transitato per primo al termine dei 354 km che sono andati a comporre la prova speciale odierna conservando 1’07” di vantaggio sul compagno di marca Ricky Brabec.
Lo statunitense, sempre più in gestione del vantaggio finora accumulato in classifica generale, nonostante non abbia corso particolari rischi è riuscito a chiudere in 2^ posizione davanti a Kevin Benavides. L’argentino ha a propria volta terminato la tappa di oggi con poco più di 20″ di margine su Toby Price, con l’australiano che apparentemente non riesce più a trovare il ritmo giusto sulle sabbie saudite: il pilota di KTM è stato infatti addirittura scalzato dal podio nella classifica generale, con “Bang Bang” che dopo una lunga rincorsa è riuscito a sopravanzare l’alfiere della Casa austriaca. Alle spalle di Price si è poi messo Luciano Benavides, che con un’altra delle KTM si è messo dietro il proprio compagno di marca Matthias Walkner: l’austriaco oggi ha chiuso in 6^ posizione accusando 5’23” di ritardo dal crono di Barreda, ma tanto è bastato per tenersi alle spalle Pablo Quintanilla. Il cileno di Husqvarna, 2° nella classifica assoluta, oggi ha visto dilatarsi ulteriormente il proprio distacco dalla vetta attualmente occupata da Brabec e dovrà ora iniziare anche a guardarsi le spalle da un arrembante “Bang Bang”.
8° è un ritrovato Ross Branch, mentre è straordinaria la prestazione di Maurizio Gerini: l’italiano chiude infatti il Day 10 con una strepitosa 9^ piazza a poco più di 13′ di ritardo dalla vetta, togliendosi anche la soddisfazione di mettersi dietro uno dei protagonisti di questa edizione della Dakar, vale a dire Cornejo Florimo. 20° posto di giornata, invece, per Jacopo Cerutti, che rispetto al crono di Barreda ha accusato circa 28′.
La vetta della classifica assoluta rimane dunque ancora occupata da Ricky Brabec, che al termine del Day 10 vede addirittura ampliarsi il proprio vantaggio sul primo dei diretti avversari: ora sono infatti più di 25 i minuti che separano lo statunitense da Pablo Quintanilla, con il cileno che a propria volta conserva poco meno di 3′ di margine su Joan Barreda. Scala in 4^ posizione Toby Price, adesso a 28’33” di ritardo dalla vetta, mentre completa la top 5 Jose Cornejo Florimo.
Ecco la top ten della classifica generale Moto dopo il Day 10: