E’ un fotogramma che sta letteralmente facendo il giro del mondo, quello che vede ritratto Romano Fenati intento a pinzare la leva del freno della moto di Stefano Manzi durante la gara di Moto2 del GP di San Marino. Il giovane pilota ascolano, in forze ad un team Marinelli Snipers che si è già premurato di dissociarsi dal comportamento del #13 e di scusarsi con il mondo dello sport, si è reso protagonista di uno dei gesti più sconsiderati, pericolosi e antisportivi che la recente storia del Motomondiale ricordi, e non c’è dunque da stupirsi se da ogni dove si levino grida d’indignazione a denunciare l’accaduto.
Il diretto interessato, tuttavia, non ci sta. O meglio, non ci sta del tutto. Romano Fenati infatti, nel corso di una breve intervista rilasciata nel dopo gara a Movistar TV, ha detto di aver compreso l’effettiva pericolosità del proprio gesto, ma ha anche aggiunto di sperare che esso venga inserito nel contesto di una gara che aveva visto lui e Manzi incrociare le lame più di una volta nel corso dei giri immediatamente precedenti al fattaccio.
“C’è stato un primo contatto in cui lui (Stefano Manzi, ndr) mi ha portato fuori pista. Era finito davanti a me, ma poi l’ho superato di nuovo” – ha esordito Fenati – “A quel punto si è riportato davanti a me, mi ha rallentato e mi ha portato fuori pista per la seconda volta. Non sto cercando di dire che questo possa giustificare il mio gesto, ma credo che sia un aspetto della vicenda da prendere in considerazione perché i piloti che corrono senza preoccuparsi degli altri rovinano le gare di tutti, e questo non è giusto”. “La mia reazione non è stata una bella mossa” – ammette subito dopo il #13 – “E’ sicuramente stato un gesto pericoloso sia per me che per lui. Non voglio tentare di giustificarmi, ma vorrei che quanto successo venisse visto in prospettiva. Mi hanno punito e non potrò prender parte alle prossime due gare (Aragon e Buriram, ndr), ma non sono interessato a fare appello. Certo è però che a commettere gli errori sono sempre gli stessi: credo sia necessario essere più equi“.
Dichiarazioni che lasciano quantomeno perplessi. Di errori e contatti in pista, soprattutto nel Motomondiale, se ne vedono a bizzeffe. Come detto da tanti altri protagonisti delle due ruote, “this is racing”: questo è correre. Di gesti folli come quello di Romano Fenati, invece e per fortuna, non se n’era mai visto nessuno. E per valutarlo nella sua immensa gravità, sinceramente, non c’è prospettiva che tenga.