Lasciata Aprilia per inseguire il sogno della MotoGP con Ducati, Dall’Igna può finalmente festeggiare grazie a Pecco Bagnaia che riporta il titolo piloti a Borgo Panigale dopo 15 anni: “vincere è stato complicato e difficile, è stato un percorso lungo di cui mi ricordo tutto.”
Fra parrucche rosse, fiumi di prosecco e meccanici incaprettati e scaricati nel box KTM, con Pirro capobanda e Miller capo ultrà, il paddock del motomondiale è stato stravolto dai festeggiamenti della Ducati. Gli uomini e le donne di Borgo Panigale fanno festa grande a Valencia per il trionfo iridato di Francesco Bagnaia. Col titolo piloti conseguito dal torinese Ducati ha fatto cappotto, visto i primati anche nelle classifiche riservate a squadre e costruttori. Ma se c’è uno che se la sta godendo più di tutti quello è Gigi Dall’Igna, che se la ride di gusto sotto la sua barba alla Van Dyck. “È una festa fantastica. È da tanto tempo che aspettiamo questo momento per cui ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa giornata indimenticabile” ha detto a caldo il direttore generale di Ducati Corse.
L’ingegner Luigi Dall’Igna da Thiene, vicentino DOC, è in Ducati dal 2014. Lasciò la veneziana Aprilia, dove fu project leader della troppo avveniristica Cube e della invincibile RSV4, dopo vent’anni per inseguire il sogno della MotoGP. “Vincere in MotoGP era il mio sogno e finalmente sono riuscito a realizzarlo. Proprio per questo sono venuto in Ducati” spiega Dall’Igna, non senza emozione.
“Pensavo di vincerlo prima il titolo ma la MotoGP è una categoria difficilissima, arrivare a vincere è stato complicato e difficile ed è stato un percorso lungo di cui mi ricordo tutto, fatto di tantissime emozioni” ammette Dall’Igna. Quelli delle varie Desmsoedici GP12, GP13 e GP14 erano anni bui per Ducati in MotoGP, che proprio grazie alle idee chiare e alla vena innovativa di Gigi è riuscita a mettere Pecco Bagnaia nelle condizioni di diventare Campione del Mondo. “Quando sono arrivato ho iniziato a conoscere le persone che lavorano in azienda, poi ho trascorso il tempo per capire pregi e difetti dei collaboratori, e devo dire che ho sempre potuto contare su una grande squadra. Poi abbiamo iniziato a lavorare alla GP15, quella moto è stata un punto di svolta per noi. Da quel momento la situazione si è evoluta, abbiamo compiuto tanti piccoli passi che ci hanno portato fino a qui.”
Oggi è un giorno di festa per il gruppo capitanato dal Generale Dall’Igna e domani sarà di riposo. Ma già martedì si tornerà a fare sul serio, coi primi test per il 2023 sempre al Ricardo Tormo di Valencia. Anche per la prossima stagione Gigi ha le idee chiare: “bisognerà lavorare tanto, perché gli altri non stanno fermi. Martedì scopriremo dove sono gli altri, per il momento ci godiamo questo momento straordinario.”
Infine Dall’Igna si è lasciato andare ad una battuta, sui rivali che riguardo le innovazioni di Borgo Panigale prendono spunto o chiedono di vietarle: “Sono curioso di vedere la moto dei giapponesi: “Magari succederà che sarà la Ducati a copiare la Honda, perché bisogna tenere sempre i piedi per terra se si vuole puntare alla moto migliore. Un fatto è certo: non chiederò mai un cambio delle regole per vietare una idea degli avversari.”