La Dakar 2022 dice addio a Riyadh. La carovana della 44^ edizione del Rally Raid più famoso del mondo si lascia infatti alle spalle la capitale dell’Arabia Saudita con la Stage 7, la prima della seconda e decisiva settimana di gara nonché quella che condurrà i protagonisti della gara fino al bivacco di Al Dawadimi. Dei 701 km complessivamente percorsi quest’oggi 402 sono stati quelli cronometrati, e come da tradizione della Dakar non sono di certo mancati colpi di scena.
Sebastien Loeb suona – o almeno prova a suonare – la carica. L’alsaziano, che nella Stage 6 aveva addirittura perso la 2^ posizione in classifica generale, rialza la testa e conquista la vittoria nella settima Speciale di questa edizione della Dakar. Il francese è stato il più rapido a completare la sezione cronometrata, impiegando 3H 09’32” per percorrere i 402 km previsti e avendo così la meglio su Nasser Al-Attiyah e Carlos Sainz, giunti al traguardo rispettivamente in 2^ e 3^ posizione. Lo spagnolo di Audi ha chiuso davanti al compagno di marca Stephane Peterhansel, 4° al termine di una delle – poche – Speciali corse senza problemi tecnici, mentre 5° a poco più di 10’ di ritardo dalla vetta è Yazeed Al Rajhi. Bernhard Ten Brinke precede Lucio Alvarez e Mattias Ekström, mentre Nani Roma e Vladimir Vasilyev completano la top ten di giornata.
La Stage 7 si abbatte invece con la delicatezza di una mannaia sulle speranze di podio di Giniel De Villiers, che era tornato prepotentemente in lotta per i tre ambiti gradini dopo che la FIA aveva rimosso le 5 ore di penalità che gli erano state inflitte. Il sudafricano al km 198 è incappato in un guasto meccanico piuttosto importante, e nonostante il supporto immediato fornitogli dal compagno di marca Henk Lategan (privo ormai di qualsiasi velleità di classifica) non è riuscito ad andare oltre la 45^ posizione chiudendo a oltre un’ora di ritardo dal crono di Loeb.
Nella classifica assoluta è ancora Nasser Al-Attiyah a dettare il passo. Il qatariota può permettersi di gestire 44’59” di vantaggio su Sebastien Loeb, con l’alsaziano che dal canto suo si è ripreso la seconda posizione ai danni di Yazeed Al Rajhi. Si conferma 4° Lucio Alvarez, mentre la debacle odierna di De Villiers spalanca le porte della top five a Jakub Przygonski, che con il suo buggy Mini viaggia con oltre un’ora e mezza di distacco dalla vetta della classifica.
Ecco la top ten della classifica assoluta al termine della Stage 7:
Tra le moto, la Stage 7 ha sorriso a Jose Ignacio Cornejo Florimo e alla sua Honda. Il cileno ha completato i 402 km cronometrati previsti per la Speciale di oggi in 3H 28’46”, chiudendo davanti alla KTM di Kevin Benavides e al compagno di marca Joan Barreda. Stoica la prova dello spagnolo: “Bang Bang” è infatti ancora dolorante a seguito della caduta in cui è incappato nella Stage 5, ma nonostante questo i suoi tempi restano ancora di assoluto rilievo e gli permettono di rimanere addirittura in lizza per la vittoria finale. Luciano Benavides e Lorenzo Santolino occupano rispettivamente la 4^ e 5^ posizione di giornata, con la Hero di Joaquim Rodrigues che chiude la Stage 7 davanti alla Honda di Ricky Brabec e alla Yamaha di Andrew Short. 9°, dopo avere però guidato per larghi tratti il gruppo in questa Speciale, è Toby Price, mentre a completare la top ten provvede Adrien Van Beveren.
Pablo Quintanilla chiude la propria giornata appena fuori dai primi dieci, ma peggio va quest’oggi a Matthias Walkner e Sam Sunderland: l’alfiere di KTM ha perso contatto con le posizioni di testa nel corso della seconda parte della Stage transitando sul traguardo in 24^ piazza con quasi 23’ di ritardo dalla vetta, mentre il britannico di GasGas si è dovuto accontentare del 28° posto a 25’55” di distacco dal crono di Cornejo Florimo. Qualche difficoltà a livello di navigazione sembra poi averla avuta in questa Stage 7 anche Danilo Petrucci: il gap del ternano nei confronti dei primi è andato progressivamente aumentando nel corso della Speciale, e il #90 – che nella caduta in cui è incappato nella Stage 6 ha riportato un lieve infortunio al gomito sinistro – ha così tagliato il traguardo in 30^ piazza con un ritardo di 27’07” dalla prima posizione di giornata.
Cambia radicalmente, allo sventolare della bandiera a scacchi, la classifica assoluta. Davanti a tutti c’è ora infatti la Yamaha di Adrien Van Beveren, con il francese che si ritrova tra le mani poco più di 5’ di margine nei confronti di Matthias Walkner, Kevin Benavides e Sam Sunderland. La top five della graduatoria generale (priva ormai del ritirato Daniel Sanders) provvede poi a completarla Lorenzo Santolino, che con la sua Sherco dovrà però guardarsi le spalle dal ritorno di Joan Barreda: lo spagnolo è tornato infatti a essere la prima delle Honda, e con 8’33” di ritardo da Van Beveren non lo si può assolutamente considerare fuori dai giochi.
Ecco la top ten della classifica assoluta al termine della Stage 7: