Una cappa di dolore ha avvolto, senza preavviso alcuno, l’edizione 2022 della Dakar. Proprio mentre a Jeddah il bivacco del Rally Raid celebrava Nasser Al-Attiyah, Sam Sunderland e i vincitori delle altre categorie in corsa, l’ultima sezione di trasferimento si portava via Quentin Lavalée,meccanico ventenne deceduto a seguito di un incidente stradale.
Erano le 11:30 in Arabia Saudita quando, stando alle prime ricostruzioni effettuate dalle autorità locali, il mezzo di assistenza sul quale stavano viaggiando Lavalée e un altro meccanico del team PH Sport è entrato in collisione con un camion estraneo alla carovana della Dakar. Mentre la dinamica dell’incidente non è stata ancora ricostruita in modo chiaro, sono sfortunatamente fin troppo lampanti le conseguenze provocate dall’impatto: Quentin Lavalée, capo meccanico della squadra che ha disputato la Dakar Classic con la Peugeot 205 T16, è morto a seguito delle ferite riportate.
Maxime Frère, il belga che in quel momento si trovava con Lavalée nelle vesti di co-pilota, è stato invece portato all’ospedale della Guardia Nazionale di Jeddah, dove verrà sottoposto a dei controlli più approfonditi per valutare l’entità dei danni riportati. Le prime informazioni trapelate dall’Arabia Saudita parlano di varie contusioni toraciche e addonimali, delle quali però finora è sconosciuta l’entità e la gravità.
La redazione di FuoriTraiettoria.com si stringe idealmente attorno alla famiglia e agli amici di Quentin Lavalée. La cui morte, avvenuta a gara ormai conclusa, lascia forse in bocca un sapore ancora più acre del solito.