La Dakar torna a pregare. Dopo i due incidenti che nel 2020 sono costati la vita a Paulo Goncalves ed Edwin Straver, il Rally Raid più famoso del mondo trattiene il respiro nella speranza che le condizioni di Pierre Cherpin possano miracolosamente migliorare.
Il pilota francese, iscritto con la sua Husqvarna nell’Original by Motul, è infatti caduto all’altezza del 178° km della Stage 7, la Prova Speciale che dal bivacco di Ha’il ha condotto uomini e mezzi fino al traguardo di Sakaka. In quella che è stata la prima parte della temuta tappa Marathon, Pierre Cherpin è finito a terra attorno alle 13 locali e le sue condizioni sono sfortunatamente apparse sin da subito gravissime. Il transalpino dopo l’incidente ha perso conoscenza, ed è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Sakaka per essere sottoposto a un intervento chirurgico del quale ancora non si conosce l’esito.
Cherpin era alla 4^ Dakar della sua carriera, ed al momento della caduta occupava la 78^ posizione assoluta. “In questo sport sono ancora un dilettante” – diceva di sé alla vigilia dell’edizione 2021 della corsa – “Non partecipo per vincere o per salire sul podio, ma per vivere un’avventura, per scoprire paesaggi che non avrei mai avuto modo di vedere”. “Nel 2015 in Bolivia avevo molto freddo, ho sofferto molto. Ho deciso di partire, ma so già che spesso finirò per chiedermi cosa ci faccio qui” – proseguiva il francese – “Solo che tutto questo è davvero troppo esaltante: guidare una moto da corsa, vivere la propria passione e partecipare a un evento che è diverso da tutti gli altri. Alla Dakar ci si conosce, ci vuole molta forza mentale e mantenere la calma è necessario per arrivare al traguardo”. “E’ una vera e propria impresa: non si è mai sicuri del futuro e ci si deve adattare costantemente alle incertezze. E poi l’atmosfera e la solidarietà, soprattutto nell’Original by Motul, danno molto coraggio nella vita di tutti i giorni”, concludeva Cherpin neppure dieci giorni fa.