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Bezzecchi: “Non riesco a frenare, sono veloce senza sapere perché”





Ottima qualifica per Marco Bezzecchi, il pilota del Mooney VR46 domani scatterà dalla prima fila. Spiegato anche il casco speciale: “Giacobazzi è il mio idolo, ci ha messi in contatto Ciabatti. Ci son rimasto male quando mi ha detto che erano amici.” Ma domani niente “gare d’ignoranza e se servirà aiuterò Pecco.”

Un bel sabato per Marco Bezzecchi, che dopo una qualifica difficile per tutti chiude quarto e domani scatterà dalla prima fila a causa della penalità al compagno di marca Bagnaia. “Ce la siamo sudata, penso che oggi sia stato meglio fare la Q1 anziché passare direttamente in Q2, perché le condizioni erano strane e la pista non era facile da capire subito.” Il limite della pista oggi era più psicologico che fisico, situazione in cui il Bez sembra esprimersi al meglio, lui sembra saperlo ma ammette di essersi “preso qualche rischio ma ha pagato. Partire davanti aiuta sicuramente e cercherò dare anche più di quello che posso in gara.“.

Il #72 non è pienamente soddisfatto, per via di un problema di feeling con l’anteriore in frenata. “Continuo ad avere problemi in frenata, non riesco a rallentare bene la moto.” Il pilota ha questi problemi sin dai primi metri con la Desmosedici, ma qui a Misano li soffre maggiormente. “Questa pista non aiutaha spiegato Bezzecchi, “ha frenate di ogni sorta: lunghe e corte, da dritte e da piegati, in discesa. Ho provato a cambiare il mio stile ma non basta. Devo incrociare i dati con Pecco ed Enea, guidano come me e proverà a “rubargli” qualcosa. Se per la gara trovo qualcosa in frenata posso essere tra i migliori.” E Marco ha ragione, visto i dati dei long run con gomme usate.


In vista della gara di domani Bezzecchi è comunque ottimista, visto appunto il buon passo a gomme usate che è riuscito a tenere. Resta però il dubbio sulle gomme. “Mi trovo bene sia con la Medium che con la Soft dietro, non so ancora quale scegliere per la gara. Mi permettono di girare sul 32”3-32”4. Penso comunque che sarà una gara in cui tutti potremo spingere dall’inizio alla fine, l’asfalto di Misano offre un gran grip e le gomme che Michelin ha portato qui mi hanno impressionato. A detta di Bezzecchi la Medium è ottima perché molto consistente, ma sotto questo secondo aspetto la Soft grazie alla spalla destra dura le si avvicina. Il problema dell’opzione morbida è che “è tanto aggressiva: si muove molto ed è meno facile da controllare della Medium. Sono confuso da questo” ha spiegato Marco.

Rispetto al Mugello e ad Assen, dove Marco sentiva di essere veloce, qui ammette di che gli manca qualcosa. “Quelle gare mi hanno fatto capire che posso essere competitivo, mi hanno aiutato ad avere fiducia nei miei mezzi. Domani nel warm up proveremo qualcosina per la frenata, magari una modifica last minute ci aiuterà.

Bezzecchi è il primo a essere sorpreso della propria velocità dati i problemi in frenata, al punto da avere colloqui con Dall’Igna a riguardo. “Ne ho parlato anche con Gigi, è particolare il fatto che io abbia tanta confidenza con la moto pur non riuscendo a fermarmi in molte curve” ha spiegato il #72. “È bello ma mi crea “beghe” perché non capisco come cavolo faccio.

Per il GP di casa, Bezzecchi ha deciso di sfoggiare un casco dedicato al comico Giacobazzi, suo mito sin dall’infanzia. “Il casco viene dalla mia passione per Giacobazzi, sono un suo grande fan da sempre. Guardo i suoi sketch ogni sera coi miei amici” dice il Bez. “Da sempre volevo dedicargli un casco e questa mi è sembrata la volta buona. Ho raggiunto Giacobazzi tramite Ciabatti, a quanto pare sono amici da una vita e ci son rimasto male quando l’ho scoperto. L’ho chiamato ma all’inizio mi vergognavo e non riuscivo nemmeno a parlargli. Sono contento che alla fine il casto gli sia piaciuto. Spero questo casco strappi più di un sorriso, ma vi prometto che domani non ci saranno gare d’ignoranza e se servirà aiuterò Pecco.”





Tags : marco bezzecchiMisanomotogp
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.