Al termine del Gran Premio di San Marino, il numero #72, Marco Bezzecchi, ha tirato le somme di un fine settimana che, nonostante le difficoltà incontrate, si è concluso in maniera soddisfacente con il quinto posto.
Il pilota del team Pertamina Enduro VR46 Racing Team, si è mostrato al quanto soddisfatto: “È andata bene perché è il massimo che possiamo fare al momento. Le altre moto si abbassano un po’ di più in alcuni tratti, ma io sono partito bene, con una partenza concreta. La forcella non si è bloccata e già questo è stato un passo avanti incredibile rispetto alla sprint di ieri“.
Uno dei momenti più intensi della gara per il romagnolo è stato il duello con Alex Marquez, un confronto acceso ma leale. “Ha rischiato più lui di prendermi che io a difendermi,” ha scherzato Bezzecchi, riferendosi alla combattuta battaglia per la posizione.
La gestione della pista e delle gomme di Bezzecchi
La pioggia, seppur fugace, ha aggiunto un ulteriore livello di incertezza durante la gara. “La pioggia è durata poco e la pista è tornata normale abbastanza in fretta,” ha spiegato il romagnolo. Tuttavia, uno degli aspetti più complessi per Bezzecchi è stata la gestione della gomma anteriore: “Qua la gomma davanti va molto in difficoltà quando segui da vicino per molti giri. Ho fatto fatica a sorpassare sia Miller che Alex Marquez perché la gomma si è scaldata moltissimo, ma alla fine sono riuscito a superarli e a concludere bene”.
Un inizio gara complicato e un weekend da 6 e mezzo
Il #72 ha ammesso che l’inizio gara rimane uno dei punti su cui deve lavorare maggiormente: “Purtroppo è un percorso più lungo di quanto mi aspettassi, ma stiamo migliorando. La difficoltà principale è quando le gomme sono nuove, mentre poi riesco a mantenere la stessa velocità o addirittura a migliorare leggermente quando calano. Questo mi dà fiducia, anche se ovviamente non è facile: oggi tutti erano velocissimi”. Bez ha poi spiegato la differenza con le KTM di Binder e Miller e le difficoltà avute nel confronto in gara. “Le KTM hanno uno stile di guida diverso dal nostro. Sono molto forti in frenata e accelerazione, ma più lente in centro curva, il che rende difficile superarle. Non avendo mai guidato una KTM, non posso dire se hanno problemi simili ai nostri all’inizio della gara, ma sicuramente spezzano il ritmo”.
Stabilendo un bilancio complessivo del suo weekend a Misano, si attribuisce un voto di 6 e mezzo. “La sprint di sabato non è andata come speravo,” ha ammesso. “Ho commesso due errori cruciali: uno alla prima curva, dove non ho frenato bene, e poi la scivolata sulla riga bianca. Oggi, però, ho fatto una gara che ritengo abbastanza buona. Ovviamente, non è il risultato che voglio, ma direi che è stato un weekend positivo”.
La questione della radio tra piloti e box
Nella conferenza stampa, è tornato d’attualità il dibattito sull’introduzione della comunicazione via radio tra piloti e box, tema che ha visto pareri discordanti tra i protagonisti del campionato. Bezzecchi ha espresso le sue perplessità: “È davvero complicato ascoltare qualcuno mentre guidi una moto. Non è come in macchina, dove puoi restare più concentrato sulle comunicazioni. Guidare una moto è diverso: hai bisogno di percepire ogni dettaglio, inoltre per il rumore che c’è in moto perché non possiamo usare tappi nelle orecchie come quelli dei piloti di auto, perché ci servono per l’equilibrio, sarebbe difficile recepire il messaggio”. Ammette anche di aver già provato questa nuova funzione ma i risultati non sono andati come sperava “Ho provato, ma non si sente quasi nulla. Sicuramente, come dice Marc [Marquez], per lo spettacolo potrebbe funzionare, ma per me è complicato renderlo davvero praticabile.“
La scommessa di Jorge Martin sulla pioggia
Uno degli episodi chiave della gara è stato il rischio preso da Jorge Martin di rientrare ai box per cambiare gomme a causa di qualche goccia di pioggia, una mossa che non ha pagato. “Martin ha preso un rischio che ci sta,” ha commentato Bezzecchi. “Con la pioggia non puoi mai sapere se arriverà il diluvio o se smetterà subito. Lui ha fatto una scommessa, sperando nel diluvio, ma purtroppo non è andata così. Io condivido la sua scelta, ha semplicemente preso un rischio che, questa volta, non ha pagato. Però se fossi stato leader del mondiale avrei seguito Pecco che era davanti “.