La presenza di Casey Stoner nel paddock della MotoGP, a prescindere da quanti anni siano trascorsi dall’ultima apparizione del Canguro Mannaro, è un evento che non passa mai inosservato. L’ascendente del #27 è ancora straordinariamente forte tanto tra i fan quanto tra gli addetti ai lavori, e non deve dunque stupire che parte di quei riflettori mediatici accesi sul GP dell’Algarve siano stati puntati su di lui nella giornata di venerdì.
L’australiano, come sentimentalismo impone, ha chiaramente fatto visita agli uomini Ducati. Ha incontrato vecchi amici, certamente, ma ne ha anche approfittato per scambiare quattro chiacchiere con chi, per circa 20 weekend all’anno, sale su una delle eredi della sua Desmosedici. “Giovedì ho incontrato Casey per la prima volta, e venerdì ho avuto l’onore di averlo come coach” – ha detto Pecco Bagnaia, che in questo 2021 ha dimostrato di sapere andare molto forte in sella alla volubile creatura di Borgo Panigale – “È andato in pista per guardare come guidiamo, è stato bello avere un punto di vista esterno e diverso. Aveva capito che io e Fabio qui eravamo i più veloci, mentre nel pomeriggio si è reso conto di come il vento ci penalizzi un po’”.
“Non è un coach qualunque, è Casey Stoner. È l’unico ad avere vinto un Mondiale con la Ducati, quindi è sicuramente stato un qualcosa di bello e particolare” – ha proseguito il #63 – “È una bella figura da avere nei box, è stato colui che è riuscito a interpretare in maniera personalissima la Ducati quando quest’ultima era una moto tutt’altro che facile da guidare. In più, come se non bastasse, parliamo di un due volte Campione del Mondo”. Infine, Bagnaia si è unito a Miller nel coro di chi vorrebbe che Ducati facesse qualcosa per avere il #27 costantemente all’interno del garage di Borgo Panigale. “Jack ha detto che avrebbe voluto chiedere del budget extra per tenere Stoner sempre nei box? Concordo. Anzi, se Ducati decidesse di dare parte dello stipendio mio e di Jack a Casey pur di farlo rimanere con noi non mi dispiacerebbe affatto!”, ha infatti concluso il pilota torinese prima di ricevere la telefonata del proprio commercialista.