Cinque piloti sicuri, due quasi. Cal Crutchlow con LCR, Maverick Vinales con Yamaha, Franco Morbidelli con Marc VDS Xavier Simeon con Avintia-BQR e Francesco Bagnaia con Pramac sono i quattro con un posto già certo nel 2019, salvo débâcle impronosticabili come quella di Sam Lowes. KTM è pronta a rinnovare con Miguel Oliveira fino al 2020 con annesso esordio in MotoGP già dal 2019. E poi c’è Dani Pedrosa, destinato ufficiosamente a concludere anche il 2019 in sella alle RC213-V del Team Repsol. Per tutti gli altri il futuro è caratterizzato da molteplici possibili strade.
Bagnaia ha probabilmente dato il via al motomercato, che pare destinato a concludersi già a metà della stagione 2018. Almeno per le selle che contano. Fino a qualche anno fa le trattative trovavano conclusione ed ufficializzazione, o avvio, quasi tradizionalmente da Brno in poi. Spesso alcuni piloti davano il meglio di sé proprio dopo Il GP della Repubblica Ceca, il buon Toni Elias su tutti, cercando la conferma nel rush finale. Come gli studenti brillanti ma che non si applicano, che passano il primo semestre procrastinando.
Saranno le scelte di Marquez, Rossi e della Ducati a dettare il ritmo. Fare la prima mossa sarà di estrema importanza.
Possiamo considerare Honda e Yamaha in ostaggio dei propri piloti, ed a rischiare maggiormente è la Casa dei tre diapason, che potrebbe vedersi scippata di Zarco nell’attesa. A Borgo Panigale sembrano avere il coltello dalla parte del manico. Però il rischio di rivivere un 2016-bis, con una lotta fratricida allargata a tre, c’è. Honda punta su una base tecnica eccelsa per convincere Marc a restare, con un miglioramento a 360° della RC213-V. I test di Sepang e Buriram sembrano aver dato ragione alla casa di Tokio. Valentino vive l’ombra del ritiro, stretto tra una carriera inimitabile da rispettare ed il peso del marchio VR46, vera e propria industria, sulle spalle. Ma la passione per l’agonismo e per il Motociclismo nella sua massima espressione è troppa per decidere con fermezza.
La sella guadagnata da Pecco, a discapito quasi sicuramente di Petrucci, non ha però colto impreparato il pilota ternano che tanto adoriamo.
“Scaricare un pilota a inizio anno è controproducente sia per lui che per la squadra. Per fortuna non è il mio caso, io corro per guadagnarmi un posto nella squadra ufficiale”
Danilo Petrucci
Il Petrux non si sente per nulla scaricato, anzi: “quando lo scorso anno firmai il rinnovo con Ducati i patti erano stati chiari – ha detto a Matteo Aglio di GPOne – sapevo già da tempo di Bagnaia. C’è un un’opzione a loro favore da fare valere entro il 30 giugno per entrare nella squadra ufficiale. Quindi mi sento di dire che se continuerò a correre con Ducati lo farò in quella squadra, altrimenti non so cosa succederà.” Le porte in Pramac non sono del tutto chiuse, il rapporto tra il duo Campinoti-Guidotti e Petrucci è di stima e fiducia reciproca, ma il profondo rapporto tra il Team Pramac e Ducati si basa sul coltivare i piloti, ed il passaggio di Danilo nella squadra ufficiale, con la giovane coppia Bagnaia-Miller sulle Pramac, sarebbe il compimento della natura stessa della struttura: “Ho parlato con Campinoti – proprietario del team Pramac ndr – l’obiettivo condiviso è far sì che io entri nella squadra ufficiale, per questo questo sarà forse l’anno più importante per me. Francesco –Guidotti, team manager di Pramac nda- mi ha fatto capire che aspetterà prima di cercare il secondo pilota”
Per Petrucci la Ducati è “la famiglia in cui sono entrato nel 2011 come collaudatore delle moto di serie – ha proseguito nell’intervista rilasciata a GPOne – da lì arrivare al team ufficiale sarebbe il coronamento di un sogno. Se non ci riuscirò, allora guarderò da altre parti.” Il Gorilla è carico, sa che avrà 7 gare a disposizione per guadagnarsi il posto da ufficiale scalzando uno tra Dovizioso e Lorenzo. Anche se una Panigale V4 ufficiale, che debutterà nel WSBK proprio dal 2019, non è da escludere a priori. Come pure un impronosticabile , al momento, passaggio di Miller al team interno, col Petrux chioccia del deb Pecco in Pramac.
“Scaricare un pilota a inizio anno – ha concluso Danilo – è controproducente sia per lui che per la squadra. Per fortuna non è il mio caso, io corro per guadagnarmi un posto nella squadra ufficiale.“ No, il Gorilla non vuole smettere di danzare, anche se manca la pioggia.