La notizia è di quelle che scottano, e un po’ fanno ribollire il sangue nelle vene. La FIM ha diramato il nuovo regolamento Superbike. Spariscono gli Air Restrictor, arrivano limitazioni ai giri del motore, variabili però non più di architettura in architettura, ma di moto in moto. E la limitazione potrà essere variabile durante la stagione, anche da una gara all’altra. Una soluzione forse buona per lo show, ma non per lo sport. A farne le spese quelle Case che hanno investito molto in Superbike, Kawasaki su tutte, a vantaggio di chi ha preferito fin ora fare solo presenza.
Da quasi un anno si vociferava l’arrivo di un nuovo regolamento per la Superbike, stilato in collaborazione tra Case, Team e Federazione. Sono state molte le ipotesi in questi mesi, quelle che più stuzzicavano il palato degli appassionati della serie erano l‘introduzione di una centralina unica, semplificata, ed un ulteriore downgrade prestazionale, attraverso una limitazione generale dei giri motore basata sul regime limite del motore di serie: massimo 500 giri in più per le 4 cilindri, massimo 750 giri in più per le bicilindriche. La centralina unica avrebbe, come successo in MotoGP, dato nuovamente risalto al pilota ed alla componente meccanica, mentre la soluzione del limitatore ‘limitato’ avrebbe dato risalto alla capacità dei costruttori di realizzare un valido il prodotto di serie, mantenendo però le peculiarità di ciascun modello.
Negli ultimi giorni era però iniziata a girare una voce: il nuovo regolamento sarebbe stato più un limitare Kawasaki, che rallentare alla pari tutte. Limitatore uguale per tutte le quattro cilindri, con le più penalizzate Aprilia e Kawasaki da questo punto di vista, e conseguente diminuzione della potenza massima. Non solo: ogni tre round l’organizzatore avrebbe avuto il potere di togliere, o mettere, altri 250 giri. Ed alla fine il nuovo regolamento è più simile a questo che a quelli ipotizzati nel corso dei mesi. Anzi, forse è peggio.
Ma vediamolo innanzitutto, ecco il comunicato Dorna/FIM:
La Commissione Superbike composta da Rezsö Bulcsu (direttore del CIM FIM), Takanao Tsubouchi (Rappresentante MSMA) e Gregorio Lavilla (WorldSBK Sporting Director), alla presenza diPaul Duparc (coordinatore FIM CCR), Charles Hennekam (Coordinatore Commissione Tecnica Internazionale), Daniel Carrera (Direttore esecutivo WorldSBK) e Scott Smart (Direttore Tecnico FIM), hanno annunciato i cambiamenti per il 2018 MOTUL FIM Superbike World Championship durante una riunione elettronica tenutasi martedì 24 ottobre 2017.Le norme del 2018 sono state concordate dopo la considerazione di molti aspetti del campionato. Una analisi dettagliata è stata condotta in collaborazione con squadre, piloti e produttori,con particolare attenzione alla parità, al controllo dei costi e alla competitività. Di conseguenza, i principali cambiamenti di questa analisi sono dettagliati nei punti seguenti.LIMITATORE– Il sistema di bilanciamento che utilizza gli air restrictors è stato sostituito con un sistema di limitazione dei giri motore. Il limite può essere modificato in vari punti durante tutta la stagione e si applica a ciascun singolo produttore.CONCESSIONI – Sarà introdotto un sistema di punti di concessione per limitare lo sviluppo del motore delle moto più competitive. In alcune tappe della stagione le squadre che hanno ottenuto meno punti di concessione avranno il permesso di introdurre parti di concessione aggiornate. In qualità di vantaggio secondario, le squadre private avranno accesso alle parti del motore price cup necessari per raggiungere livelli di prestazioni simili alle squadre supportate dalla fabbrica.PARTI APPROVATE – Nuovi price cap sono stati applicati a telai, sospensioni, motore e altre parti chiave: si definiranno “parti approvate”. Questo processo garantisce l’accesso e la disponibilità a tutte le parti a tutte le squadre, insieme a prezzi controllati.
Perché prima di tutto è sport, è competizione, non è show.